Francesco e i vaccini
FRANCESCO E I VACCINI (l'articolo è del 2017)
È mattina, incontro Francesco nel suo tugurio a Rivotorto. Poche capanne dismesse sorrette solo dalla disperata forza dell'amore. Anche qui le tracce della lebbra, i segni evidenti di chi dorme nel giudizio, di chi prega tra le prime file di una chiesa certo che il benessere possa far dormire tranquilla la coscienza.
- "Francesco caro, sono diverse settimane che rimando questo incontro, che soffoco i miei dubbi. Ecco le parole di un'amica che chiedono il tuo conforto, chiedono l'immensità del tuo amore e soprattutto di trovare pace".
- "Caro Nicola buonasera! Volevo chiederti quale è il pensiero di Francesco sui vaccini e come dobbiamo comportarci? Sono molto preoccupata per la decisione di mio figlio e mia nuora che vogliono vaccinare mia nipote con tutte le vaccinazioni possibili e immaginabili. Desidero tanto una parola di conforto".
Francesco sorride, non ha mai rifiutato una sola battaglia. Quand'era giovane ha indossato anche le armi, poi sono giunte le lotte dell'anima e infine le certezze dello spirito. Amica mia cedo a lui la parola, lo ascolto assieme a te.
- "Figli amatissimi, sento un'eco lontana perdersi in me... Fame d'amore e un profondo senso di respons-abilità! All'inizio ero solo ma con la voce di Dio dentro. I primi passi erano insicuri ma ciononostante sapevo cosa dovevo fare. Dovevo tutelare i miei figli, estendere l'amore oltre ogni confine. Il rischio era la morte. Dopo aver disconosciuto mio padre (l'autorità) lavoravo nella gioia per ricostruire la Sua chiesa, la consapevolezza del mio Essere divino. Una trave alla volta per edificare. Una trave alla volta da togliere dai miei stessi occhi e dagli occhi di chi pur non essendo cieco, non riconosceva nei fratelli lebbrosi, anime bisognose di infinito amore. Allora avevo a disposizione solo il mio cuore e potevo scegliere se aprirlo o lasciarlo chiuso, se amare o fuggire. Scelsi di baciare i lebbrosi, di abbracciarli, di condividere con loro il mio tugurio la paglia del mio giaciglio sapendo bene che a volte non c'era nemmeno quella".
I pensieri di Francesco arrivano come un'onda travolgente che a volte è difficile contenere. La sua voce continua ad accarezzare l'anima e il suo conforto cresce in noi.
- "Francesco caro questa nostra conversazione mi apre nuove consapevolezze ti ascolto".
- "La cecità figli miei è cecità del cuore. È cieco il lebbroso ed è cieco chi lo allontana per paura. Io ho abbracciato il lebbroso e ho chiesto la carità ai fratelli ricchi per curare la loro lebbra. Ho vinto la paura del diverso, della malattia, del cancro che divora l'anima. Dunque dopo aver disconosciuto il padre ho riconosciuto solo l'autorità divina, il seme di Dio in me. In me ho ricostruito la sua chiesa. Entrate in me e guardate se trovate l'oro di abiti lussuosi o di preziosi calici. È questo l'oro che trovate? Procediamo. A piedi due volte sono andato a Roma per essere approvato, per essere amato e riconosciuto. Ho incontrato due papi. Te ne rammenti Chiara? Per ben due volte, sorella cara due papi sono venuti da te. In quel momento nel quale tu sorella amatissima continuavi la mia opera, quale autorità veniva riconosciuta? Era riconosciuta la chiesa come istituzione o era riconosciuto il tuo infinito amore per i nostri figli: l'umanità? Il corpo dei bambini, sorella mia è sacro, il corpo dei nostri figli è sacro, lo comprendi? Perché prima iniettate sostanze che distruggono il corpo e poi vi rivolgete a Dio chiedendo il miracolo della guarigione? Preservate la salute dei vostri figli quando stanno ancora bene, senza ricorrere a disperati, inefficaci e postumi palliativi. Molti di voi comprenderanno e faranno ammenda dei propri errori, molti di voi chiederanno perdono. Dio perdona tutti e abbraccia tutti nella Sua misericordia. E' tempo di risveglio, di ribellione di fronte al sonno che ci coglie. Questa volta però seguite l'esempio di Chiara, siate voi l'autorità, e lasciate che il Santo Padre vi chieda perdono, non come per il popolo ebraico dopo averlo sterminato, ma prima che gli infanticidi si compiano. Vivete in pace, siate nella pace di Dio, nel suo immenso amore".
Chiara chiede la parola, una parola che squarcia l'anima:
"Cuore mio...
Dolcezza infinita...
Ricordi...
In me accoglievo
I tuoi occhi velati
Nuvole passeggere
Nuvole messaggere
Dal Padre a Te consapevolezze
Per il tuo immenso Io
Annullato nel VOI ...per NOI
Nel Suo immenso amore".
(La voce di Chiara d'Assisi è canalizzata da Marina Schettino)